beni culturali e sistema dell’arte contemporanea

Il Codice Urbani parla chiaro, la definizione data all’articolo 10 di “bene culturale” non sembra contemplare le espressioni artistiche del nostro tempo.

D’altra parte il sistema dell’arte contemporanea secondo Francesco Poli (Il sistema dell’arte contemporanea, Editori Laterza Bari, 1999) è definibile come “il risultato di un processo di moltiplicazione delle espressioni artistiche e culturali proprie della nostra contemporaneità oltre che di una accelerazione delle complessità e delle dinamiche dei vari movimenti artistici del nostro tempo”.

Difficile è quindi poter pensare di dare a qualcosa in continuo fermento ed evoluzione l’appellativo di “bene culturale”.

A sostegno di questa teoria si potrebbe citare Alan Bowness, curatore e direttore dal 1980 al 1988 della Tate Gallery di Londra, secondo il quale un artista, per essere definito tale, deve passare attraverso quattro fasi ideali definite come “cicli di riconoscimento”. La prima fase è data dal “riconoscimento da parte dei pari”, la seconda è il “riconoscimento da parte della critica” seguita dal “riconoscimento da parte di mercanti e collezionisti” e da quello dato dal “grande pubblico”.

Secondo Bowness tale ciclo ha una durata di almeno venticinque anni dall’inizio dell’attività dell’artista che, di conseguenza, potrebbe essere definito come colui che riesce ad oltrepassare le barriere del tempo assumendo valore e importanza storica.

Date queste considerazioni, il trascorrere di un “certo” lasso temporale sembrerebbe essere necessario per far sì che ciò che noi oggi potremmo definire “cultura bassa” si trasformi a poco a poco in “cultura alta”.

Chi sono però coloro che permettono di compiere questa trasformazione?

Come già anticipato da Bowness questi sono gli “attori” stessi del sistema; si tratta degli altri artisti, dei critici, dei mercanti, dei collezionisti e del grande pubblico. Non vengono citati i musei e le istituzioni culturali destinate al contemporaneo che, specialmente in Italia, sono perlopiù latenti.

Forse è perchè nel nostro Paese, a ragione o a torto, il museo viene ancora considerato come “il tempio delle muse” che risulta difficile trovarne uno destinato alle espressioni artistiche a noi contemporanee (a tal proposito consiglio la lettura di This is contemporary! Come cambiano i musei d’arte contemporanea di Adriana Polveroni, Editori Franco Angeli)!

L’arte contemporanea in fondo sembra essere sostenuta e promossa da un “sistema sociale”, da una élite di persone intente ad attribuire un valore all’opera nel medio termine.

Più che da leggi chiare e definite tale sistema sembrerebbe essere ancora molto condizionato dall’evoluzione del gusto e delle tendenze dettate dai principali attori del mercato dell’arte.

Questo fa sì, come già affermato in una conversazione presente in questo blog, che molta arte contemporanea sia da subito considerata “cultura alta” non tanto per i valori artistici, sociali… in essa contenuti quanto perchè “pompata” da questa élite di persone che riversa nelle opere d’arte degli interessi di carattere economico e talvolta speculativo più che culturale…

E voi, cosa ne pensate?

art. 148 D.Lgs. 112/98

Testo integrale dell’art. 148 del D.Lgs. 112/98, cui si farà costante riferimento nel corso.

DEFINIZIONI
1. Ai fini del presente decreto legislativo si intendono per:
a) “beni culturali”, quelli che compongono il patrimonio storico, artistico, monumentale, demoetnoantropologico, archeologico, archivistico e librario e gli altri che costituiscono testimonianza avente valore di civilta’ cosi’ individuati in base alla legge;
b) “beni ambientali”, quelli individuati in base alla legge quale testimonianza significativa dell’ambiente nei suoi valori naturali o culturali;
c) “tutela”, ogni attivita’ diretta a riconoscere, conservare e proteggere i beni culturali e ambientali;
d) “gestione”, ogni attivita’ diretta, mediante l’organizzazione di risorse umane e materiali, ad assicurare la fruizione dei beni culturali e ambientali, concorrendo al perseguimento delle finalita’ di tutela e di valorizzazione;
e) “valorizzazione”, ogni attivita’ diretta a migliorare le condizioni di conoscenza e conservazione dei beni culturali e ambientali e ad incrementarne la fruizione;
f) “attivita’ culturali”, quelle rivolte a formare e diffondere espressioni della cultura e dell’arte;
g) “promozione”, ogni attivita’ diretta a suscitare e a sostenere le attivita’ culturali.

una riflessione sul concetto di bene culturale

«Il concetto di “bene culturale” sembra l’effetto di una simbiosi fra un concetto economico, relativo al consumo e al turismo culturale (ricordo la formulazione non particolarmente felice di “giacimenti culturali”) – e un concetto etico di valore culturale: storico, documentario, artistico. Quest’ultimo dovrebbe dominare il primo, senza di che la simbiosi perisce. E in effetti il concetto di valore storico, culturale e artistico è divenuto il tratto dominante di una cultura occidentale che va rinunciando (almeno in apparenza e in effetti minoritariamente) a istituire gerarchie temporali, geografiche ed etniche per garantirsi l’apertura di possibilità inedite, di quasi-reversibilità delle proprie scelte.»

Da: Estetica e beni culturali, Daniele Goldoni (scarica il testo completo).

altre definizioni di “cultura” e “bene”

> Definizione di cultura

> Definizione di bene (economico)
> Definizione di bene (etica)

lezione 1 – definire i beni culturali

Scarica la presentazione.

Questo spazio è dedicato a domande, commenti, osservazioni.

lezione 0 – introduzione

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Questo spazio è dedicato a domande, commenti, osservazioni.

Vi invito a usare questo post anche per qualsiasi questione più o meno “burocratica” relativa al corso.

programma del corso

OBIETTIVI
Il corso, specificamente rivolto a chi frequenta il secondo anno della laurea triennale (ma non solo), fornisce agli studenti strumenti interpretativi utili per poter affrontare in modo consapevole e critico le pratiche che inseriscono il patrimonio culturale all’interno di una cornice economica.

LEZIONI

  1. definire i beni culturali
  2. cenni di legislazione dei beni culturali
  3. domanda e offerta di beni culturali
  4. marketing dei beni culturali
  5. classificazione economica dei beni culturali
  6. gestione dei beni culturali
  7. musei, biblioteche, turismo
  8. cultura ed economia: un punto di vista critico
  9. attualità dei beni culturali
  10. le radici del futuro

BIBLIOGRAFIA

MODALITA’ D’ESAME
L’esame sarà scritto per tutti gli studenti (frequentanti e non) e prevederà una serie di domande a risposta aperta, per le quali la valutazione dipenderà dall’esattezza, dall’esaustività e dalla proprietà linguistica. Le domande verteranno sui materiali forniti dal docente (slide delle lezioni) e sui testi indicati in bibliografia. Non sono previste differenziazioni di programma per studenti appartenenti a corsi diversi (triennio-biennio, crediti diversi, etc.). Si terrà comunque conto, al fine di elaborare una valutazione più adeguata, del diverso percorso di studi di ogni studente. La partecipazione al blog e la creazione di contributi significativi da parte dello studente potrà contribuire alla positiva formulazione della valutazione finale.

ORARIO E LUOGO DI RICEVIMENTO STUDENTI
Il docente riceverà gli studenti al termine delle lezioni oppure, su appuntamento, nell’ufficio C3 di Via Necchi 5.

calendario lezioni

Le lezioni si terranno sempre il lunedì dalle 13.30 alle 16.30 circa in aula SA324Rotta.

Ecco il calendario delle lezioni:

FEBBRAIO 2008
I – 25.02.08
MARZO 2008

II – 03.03.08
III – 10.03.08
IV – 25.03.08
V – 31.03.08
APRILE 2008

VI – 07.04.08
VII – 28.04.08
VIII – 30.04.08 (eccezionalmente aula G.025 S. Giovanni Bosco)
MAGGIO 2008
IX – 05.05.08
X – 19.05.08