VISITA A VILLA VISCONTI-LITTA-BORROMEO DI LAINATE

VILLA LITTA-VISCONTI -BORROMEO,MEGLIO CONOSCIUTA COME VILLA LITTA E’ UNA DIMORA STORICA SETTECENTESCA,DI PROPRIETA’ PRIVATA,DELL’OMONIMA FAMIGLIA FINO AL 1971,QUANDO IL COMUNE DI LAINATE LA ACQUISTO’,IN CONDIZIONI MOLTO CRITICHE A LIVELLO CONSERVATIVO, E DECISE DI RESTAURARLA.

ATTUALMENTE,DOPO L’INTERVENTO DI RECUPERO,PER CUI SI SONO SPESI DIECI MILIONI DELLE VECCHIE LIRE,LA VILLA E’ ENTRATA A FAR PARTE DELL’ASSOCIAZIONE “CASTELLI&VILLE APERTI IN LOMBARDIA”,CHE SI OCCUPA DELLA PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE DIMORE STORICHE DELLA NOSTRA REGIONE.

HO SCELTO DI VISITARE QUESTA VILLA DOPO AVER SCOPERTO,SUL SITO DEL MIBAC,CHE ESSA ERA INSERITA NELL’ELENCO DEI LUOGHI VISITABILI GRATUITAMENTE IN OCCASIONE DELLA SETTIMANA DELLA CULTURA;INOLTRE,LA VICINANZA A CASA MI HA STIMOLATA MAGGIORMENTE A SCEGLIERE QUESTA DIMORA COME META DELLA MIA VISITA,OLTRE AL FATTO CHE,FIN DA BAMBINA,MI SAREBBE SEMPRE PIACIUTO VEDERE LA VILLA NELLA SUA COMPLETEZZA,MA NON ERA MAI STATO POSSIBILE A CAUSA DEI RESTAURI IN CORSO.

LA VISITA E’ CONSISTITA NEL TOUR NEGLI APPARTAMENTI DELLA FAMIGLIA LITTA,DI SPICCATO STILE SETTECENTESCO(MARMI,STUCCHI,SCULTURE,AFFRESCHI,ARREDI…)ED E’ CULMINATA NEL NINFEO,GIARDINO ARRICCHITO DA GIOCHI D’ACQUA,DESTINATI ALLO SVAGO DEI NOBILI ABITANTI E DEI LORO OSPITI,TRIPUDIO DI ROCCE E GROTTE ARTIFICIALI,IN CUI SONO STATE MIRABILMENTE INSERITE STATUE DI DIVINITA’CLASSICHE E UNA GRANDE FONTANA,CIRCONDATA DAL VERDE DI PIANTE SECOLARI E DALLE MACCHIE COLORATE DEI FIORI APPENA SBOCCIATI.

PER LA VISITA L’UNICO COSTO,TRA L’ALTRO MINIMO,CUI HO DOVUTO FAR FRONTE,E’ STATO QUELLO DELLA BENZINA;INOLTRE,DI MIA SPONTANEA VOLONTA’,PER AVERE UN RICORDO DELLA PARTICOLARE GIORNATA,HO ACQUISTATO DELLE CARTOLINE,ANCH’ESSE DALLA CIFRA IRRISORIA.

L’ESPERIENZA E’ STATA MOLTO POSITIVA:HA PERMESSO A ME DI VEDERE IN TUTTI I DETTAGLI UN LUOGO CHE,DA TEMPO,MI INCURIOSIVA E MI AFFASCINAVA,ANCHE SOLO SE PER SENTITO DIRE ;VISITANDOLO,IL SUO FASCINO NON HA FATTO ALTRO CHE ACCRESCERSI IN ME.IN PARTICOLARE,IL NINFEO SI E’ RIVELATO UN LUOGO DI MAGIA E DI SEMPLICE POESIA,CHE HA SAPUTO STUPIRMI E INCANTARMI.

A PARER MIO,PER UNA VISITA DEL GENERE,IL COSTO NON DOVREBBE ESSERE ECCESSIVO,PER PERMETTERE A UN MAGGIOR NUMERO DI PERSONE DI FRUIRE DEL BENE IN QUESTIONE;TUTTAVIA,IN CASO SI DOVESSE RIVELARE TALE,SAREI DISPOSTA A SOSTENERE TUTTE LE SPESE DEL CASO PUR DI POTER PARTECIPARE.

CIO’ CHE MI HA COLPITO DI PIU’ DURANTE QUESTA GIORNATA E’ STATA LA QUANTITA’ DI GENTE,ACCORSA PER VISITARE LA DIMORA STORICA ;IN GENERE NON SI VEDE MAI UNA COSI’ GRANDE MOLE DI PUBBLICO NEI NORMALI GIORNI IN CUI E’ POSSIBILE EFFETTUARE VISITE SOLTANTO A PAGAMENTO.

PENSO QUINDI CHE GIORNATE COME QUESTA SIANO MOLTO UTILI ALLA VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI BENI CULTURALI PERCHE’ PERMETTONO ANCHE A PERSONE LONTANE DAL MONDO DELL’ARTE,DI FRUIRE DI ESSI SENZA ECCESSIVI SOVRACCARICHI ECONOMICI E COME FONTE DI SVAGO.

MI SONO QUASI COMMOSSA A VEDERE IL “SERPENTONE”DI GENTE IN CODA,GENTE CURIOSA DI VEDERE UN POSTO PROBABILMENTE ANCORA INEDITO PER MOLTI.

UN’ULTIMA NOTAZIONE:HO PORTATO CON ME UN’AMICA,CHE,IN GENERE,NON FA ALTRO CHE ANNOIARSI A CASA,IL CUI LIVELLO DI ISTRUZIONE NON E’MOLTO ELEVATO;SI E’ ENTUSIASMATA MOLTO NEL FOTOGRAFARE MOLTI DETTAGLI DI CIO’ CHE VEDEVA,PER GRAN PARTE DELLA VISITA E NELL’ASCOLTARE LA GUIDA,CHE RIVELAVA VIA VIA PARTICOLARI E ANEDDOTI NUOVI RIGUARDANTI LA VILLA.

PENSO CHE SI DOVREBBERO ORGANIZZARE PIU’ SPESSO EVENTI DI QUESTO CALIBRO.

IRENE RAMPONI

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Analisi individuale della mostra “Gioiello italiano contemporaneo”

Analisi individuale della mostra Gioiello italiano contemporaneo:

 

La mostra mette in evidenza l´eccellenza del gioiello italiano, caratterizzato da tecniche e materiali propri del made in Italy; interpreta le varie etnie di artisti, designer industriali, con l´obiettivo di dimostrare che gli antichi saperi possono avere un´estetica contemporanea.

La scelta era molto facile per me, perche volevo vedere una o piú mostre nell´ambiente di Castello Sforzesco per passare un sabato facendo anche una passeggiata. E perché proprio gioiello italiano? Proprio per le ulitme parole scritte nella presentazione della mostra : dimostrare che gli antichi saperi possono avere un´estetica contemporanea. Forse ci sarebbe bisogno di qualche spiegazione: sono appassionata di tutte le cose che hanno qualcosa in comune con il medioevo. Non intendo le opere monumentali, ma i piccoli dettagli come abiti, armi, sigilli, stemmi, strumenti musicali e anche i gioielli.

Come tutti sappiamo era la „settimana della cultura“, e anche questa mostra era a ingresso gratuito. Forse per la visita si devono affrontare anche dei costi indiretti come il biglietto del tram per arrivare al Castello Sforzesco (1 euro). Si poteva poi comprare anche il libro intitolato „Gioiello italiano“ (40 euro), oppure, come nel mio caso, un gelato nel parco Sempione dopo la mostra.

Valuto questa esperienza molto positivamente, anche perche ho trovato proprio quello che ho cercavo. La mostra mi é piaciuta molto anche dal punto di vista dell‘organizazzione dell’esposizione. All‘essterno c´erano foto con gioielli vari del tutto il mondo (anche con spiegazioni); all‘interno c´erano gioielli sia italiani che di artisti mondiali.

DAP: sono molto contenta che l´ingresso fosse gratuito. Anche se costasse uno, due o tre euro sicuramente andrei (forse dovrei rinunciare al gelato dopo). Ma non comprerei il libro da 40 euro, é un prezzo un pó esagerato secondo me.

Alla fine della mia breve analisi della mostra vorrei aggiungere il mio TOP THREE.:

1. al primo posto ho voluto mettere Chiara Bianconi con la sua maglia metalica realizzata con anelli di alluminio (era bellissima, proprio come ai tempi di medioevo). Ha usato i materiali innovativi: maglia metalica realizzata secondo il metodo detto europeo inserendo quattro anelli in ogni singolo anello.

2. al secondo posto: Valadier, orecchino, design di Eugenia Muratori (2006)

3. al terzo posto, due a pari merito: anelli di Mikimoto; Bracciale Elisse di Milli de Maria (2003)

Monika Prokopova, 29.3.2008, Milano

P.S. aspetto i vostri commenti

lezione 5 – classificazione economica dei beni culturali

Scarica la presentazione.

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settimana della cultura

Dal 25 al 31 marzo 2008 il MiBAC organizza la X edizione della Settimana della Cultura, aprendo gratuitamente tutti i luoghi d’arte statali (musei, monumenti, aree archeologiche, biblioteche, archivi). Si tratta di un evento importante che vogliamo sfruttare come occasione per arricchire l’esperienza del nostro corso.

LE INIZIATIVE CHE LANCIAMO
Anzitutto, tutti gli studenti sono invitati a compilare un breve questionario sull’iniziativa. Bastano 5 minuti, compilatelo tutti! Il sondaggio ci darà un’idea di come l’iniziativa viene percepita da un pubblico importante quale la platea di un corso universitario dedicato ai beni culturali.

Inoltre, ogni studente che fruirà di uno o più eventi della Settimana della cultura potrà poi decidere di inserire un proprio contributo nel blog, sotto forma di:

  • analisi individuale (nel caso di visita): lo studente compila una breve scheda che analizza la propria esperienza di vista dal punto di vista dei temi trattati nelle lezioni su domanda/offerta e marketing (scarica qui un format tipo)
  • report (nel caso di convegno/conferenza): lo studente compila un breve sunto descrittivo di quanto appreso (scarica qui un format tipo)

PERCHÉ CONTRIBUIRE
Per riflettere in modo critico; per esercitarsi nel formalizzare e sintetizzare; per condividere il proprio punto di vista e confrontarsi con quello altrui; per poter essere valutato più positivamente in sede di esame.

COME INSERIRE IL PROPRIO CONTRIBUTO
Ogni nuovo iscrittto al blog (immediatamente in grado di inserire commenti) verrà al più presto abilitato a inserire anche propri post. Non appena questo sarà possibile, lo studente vedrà comparire nella barra blu in alto nel sito il link “new post”, cliccando il quale sarà appunto possibile inserire un nuovo contributo come autore. In piena autonomia di contenuto, ogni studente dovrà attenersi a tre semplici regole: dare un titolo chiaro, specificando se si tratta di analisi o resoconto (es: “analisi – Palazzo Litta”); attribuire, tramite il pannello sulla destra, la categoria “settimana della cultura”; firmare il contributo con nome e cognome.

In sede di esame si terrà conto dei contributi (analisi o report) di ciascuno studente.

EVENTI
Per scegliere al meglio fra le tane opportunità offerte, si consiglia la visita del sito web MIBAC. Fra gli eventi in Lombardia (per i quali è comunque disponibile un pdf con tutti i dettagli), segnaliamo in particolare:

Milano
VISITA – Palazzo Litta
VISITA – Castello Sforzesco (+ mostre “Il gioiello italiano” e “Comunicazione pubblicitaria”)
VISITA – Museo d’Arte e Scienza
VISITA – Il restauro del cortile Richiniano e dei cortili della Ghiacciaia e Farmacia della Cà Granda di Milano
VISITA – Milano città sull’acqua, i navigli scoperti (Acquario)
VISITA – Naviglio Grande in Milano tra il Ponte dello Scodellino e il Ponte di Via Valenza
VISITA – L’immacolata Concezione di Bernardo Cavallino (Pinacoteca di Brera)
VISITA – Museo dei beni Culturali Cappuccini
VISITA – Il Butinone della navata laterale sinistra, della Basilica di Santa Maria Delle Grazie
VISITA – Museo del Risorgimento
VISITA – Immagini di Mediolanum. Storia archeologica dal V secolo a.C. al V secolo d.C. (Museo Archeologico)
CONVEGNO: Le Mura Spagnole e l’Arco di Porta Romana (Triennale) CONVEGNO – I servizi educativi dei musei (Museo Scienza e Tecnologia)
CONVEGNO – La conservazione (Pinacoteca di Brera)

Bergamo
VISITA – GAMEC

Brescia
VISITA – La basilica romana a Brescia: nuove idee per vivere e amare la città
VISITA – Antico mulino ad acqua
VISITA – Villa Mirabella
VISITA – Vittoriale

Cantù (Pavia)
VISITA – Museo archeologico

Cesano Maderno
VISITA – Villa e parco Borromeo

Clusone (Bergamo)
VISITA – Museo Arte Tempo

Como
VISITA – Palazzo Giovio
CONFERENZA – presentazione al pubblico di tesi di laurea in Scienze dei Beni e delle Attività Culturali realizzate in Archivio di Stato

Lainate
VISITA – Giardini di Villa Litta

Lecco
CONFERENZA – Il restauro degli arazzi conservati nella Casa Museo di Villa Monastero

Mantova
VISITA – Museo della città
VISITA – Appartamento dell’Estivale; la collezione dei marmi antichi

Monza
VISITA – Giardini di Villa Reale

Morimondo
VISITA – Abbazia

Pavia
VISITA – Museo della Certosa

Varese
VISITA – Museo Archeologico

Vigevano

VISITA – Museo archeologico

analisi swot

L’incontro tra economia e arte si manifesta solo a partire dagli anni ’70 e ’80, in cui le nozioni proprie dell’ambito economico iniziano a essere applicate alla realtà culturale.

Si è visto, infatti, come proprio da quegli anni si inizi a parlare di marketing culturale, tipologia di marketing finalizzata a “portare un numero adeguato di persone a contatto con l’arte/cultura, ottenendo il miglior risultato finanziario compatibile con questo obiettivo” (vedi lezione).

A differenza del “marketing tradizionale”, quello “culturale” tende a dare maggiore rilevanza e peso al “prodotto” più che ai propri “clienti” di riferimento.

Ne consegue che per le istituzioni operanti in questo ambito il livello qualitativo dei contenuti culturali delle proprie attività costituisca il principale elemento di preoccupazione a discapito della individuazione di un proprio target di riferimento e di un preciso posizionamento sul mercato.

In realtà, in un settore estremamente frammentato come quello delle arti e della cultura, sarebbe auspicabile che gli attori del sistema prestassero maggiore attenzione a questi aspetti ritenuti erroneamente di secondaria importanza.

A tal proposito, sarebbe opportuno che nell’ambito culturale si sfruttasse un importante strumento economico quale l’analisi SWOT, utilizzata spesso dalle imprese per la loro pianificazione strategica in quanto in grado di razionalizzare i propri processi decisionali.

Come già anticipato dal nome (Strengths, Weaknesses, Opportunities ,Threats), scopo principale di questa analisi è quello di identificare le principali linee guida strategiche in relazione a un obiettivo globale di sviluppo economico o settoriale; questo attraverso l’individuazione dei propri punti di forza e di debolezza oltre che delle opportunità e delle minacce date dal mercato.

La “SWOT analysis” si basa quindi su un confronto tra i fattori endogeni tipici dell’organizzazione e i fattori esogeni propri del mercato; mentre i primi sono parte integrante del sistema e su di essi è possibile intervenire, per quanto riguarda i fattori endogeni questi costituiscono delle variabili esterne che, seppur non modificabili, è necessario controllare.

Gli obiettivi raggiungibili attraverso questo strumento economico sono principalmente tre:

1) l’individuazione dei principali fattori di condizionamento del mercato

2) l’analisi degli scenari alternativi di sviluppo

3) l’impostazione di una strategia coerente

Come già sostenuto, l’utilizzo di questa tipologia di analisi all’interno del contesto culturale porterebbe le istituzioni operanti in questo ambito ad agire con maggiore consapevolezza valorizzando i propri punti di forza e contenendo i fattori di debolezza.

lezione 4 – marketing dei beni culturali

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il bisogno di cultura e la didattica museale

Come affermato a lezione, l’educazione, la ricreazione, la ricerca, la conservazione e il consumo sono i principali bisogni che stimolano la domanda di beni culturali. Analizzando in particolare il bisogno di un consumo di cultura, è evidente che i fattori che più lo condizionano sono quelli indotti dalle passate esperienze culturali che ognuno di noi ha vissuto, spinto da motivazioni personali o influenzato dalle abitudini del proprio gruppo sociale di appartenenza. La domanda di beni culturali è dunque qualcosa che deve essere indotta, stimolata e coltivata nel tempo in quanto, come affermato da Pierre Bourdieu, «un adulto non entrerà mai in un museo se non lo ha fatto almeno una volta da bambino». Date queste premesse, la principale preoccupazione delle istituzioni museali dovrebbe essere quella di stimolare il bisogno di cultura della comunità sociale di riferimento, iniziando proprio dai bambini.

In linea con la definizione di museo dell’ICOM* infatti, le istituzioni museali non devono limitarsi a custodire le testimonianze dell’uomo e del suo ambiente, ma devono anche comunicarle ed esporle ai fini educativi. Il museo diviene così uno spazio di conoscenza per l’intera comunità e l’opera d’arte, in questo contesto educativo, si configura come uno strumento di apprendimento. È proprio a partire dagli anni ’60 e ’70, in contemporanea alla intensificazione del dibattito sulla questione dell’apertura dei musei al grande pubblico, che si arriva a concreti impegni e numerose iniziative per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano e per un rinnovamento del sistema educativo nazionale. Si apre così la strada per il costituirsi della Didattica museale: presso i grandi musei si creano sezioni didattiche, le scuole vengono sollecitate a visitare i musei, le scolaresche vengono accolte con appositi servizi educativi; anche gli Enti locali concorrono a questo grande movimento culturale offrendo un contributo insostituibile per la conoscenza del nostro patrimonio culturale “diffuso”. Parole chiave del museo diventano quindi “trasmissione” e “relazione” con il pubblico e in particolare con i bambini, questo attraverso diversi strumenti (l’opera d’arte, l’audio guida o le visite guidate, il laboratorio, la rappresentazione teatrale) e attraverso una figura professionale in particolare, quella dell’educatore museale che associa la dimensione creativa dei bambini a quella cognitiva ed espressivo-sperimentale.

Un esempio vincente di didattica museale fa riferimento al Museo Poldi Pezzoli di Milano che, tra le molte iniziative destinate ai bambini, ha progettato un’ audioguida dalla forma maneggevole e facile da usare con una voce di un “fantasmino” pronto a spiegare chi era Gian Giacomo Poldi Pezzoli e da quali opere è composta la collezione. Attraverso questo strumento, pur non lasciando solo il bambino in un momento formativo importante quale è quello della visita, il Museo offre nello stesso tempo al piccolo visitatore la possibilità di vivere questa esperienza in maniera autonoma, divertente e innovativa. Il successo dei servizi didattici non è però dato solo dalla qualità contenutistica di questi ma è determinato perlopiù dalla capacità del museo di instaurare con famiglie e insegnanti un rapporto sinergico dettato dalla volontà di mettersi in gioco capendo la fondamentale importanza di queste esperienze per la crescita culturale della società. E questo costituisce il punto critico e dolente della questione…

* Definizione di Museo dell’ICOM: “Il museo è un istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. È aperto al pubblico e compie ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali dell’umanità e del suo ambiente; le acquisisce, le conserva, le comunica e, soprattutto, le espone ai fini si studio, educazione e diletto”. Torneremo in ogni caso a parlare di musei nella lezione a essi dedicata.

hugues de varine – le radici del futuro

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andrea kerbaker – lo stato dell’arte

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salvatore settis – italia s.p.a.

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