Villa Arconati a Bollate

Villa Arconati a Castellazzo di Bollate è lo scenario della mia ultima visita nell’ambito dell’iniziativa “Una settimana fra le Groane”.

Ho scelto questa meta per chiudere un itinerario iniziato con Villa Litta e Villa Crivelli e poter tirare delle conclusioni sia sull’iniziativa in se stessa, sia sull’itinerario “ville di delizia”, proposto nell’opuscolo di “Una settimana fra le Groane”.

Principale fautore della villa, che in origine era una cascina,  fu Galeazzo Arconati Visconti, celebre collezionista del XVII secolo, il quale vantava tra le proprie raccolte il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, la statua romana di Pompeo Magno e le sculture dal mausoleo di Gaston de Foix, opera del Bambaia. Il Castellazzo, arricchito di numerose e splendide edicole e teatri nel giardino, divenne una della più prestigiose e rinomate ville di delizia della Lombardia. Negli interni, riccamente arredati, decorazioni di Fabrizio, Bernardino e Gaspare Galliari. Oggi la villa ospita una società immobiliare; il giardino, nonostante gli antichi splendori, appare trascurato, ma non perde la capacità di stupire il visitatore.

Raggiungere Castellazzo di Bollate è stato facile: le indicazioni erano chiare, così come anche quelle per raggiungere la villa. All’arrivo ho notato immediatamente l’ampia affluenza dal parcheggio allestito per l’occasione, in cui fortunatamente c’era ancora posto. La visita era a prenotazione; tuttavia potevano accedere anche coloro che non avevano prenotato, anche se la fila era molto più lunga e si rischiava di non riuscire ad entrare.

Le guide erano due ragazze delle superiori, che ho trovato preparate e brave ad esporre; prima ci hanno accompagnato all’esterno e ci hanno mostrato le meraviglie del giardino: temi mitologici, giochi d’acqua, siepi potate in modo artistico, e poi verso la villa finte finestre, finti portali…

La Villa Arconati sa proprio attrarre il visitatore e si svela veramente solo al suo interno. Al pian terreno un museo allestito dagli antichi proprietari, mentre al piano nobile un salone di rappresentanza con soffitto affrescato interamente (con una tecnica che ricorda il trompe l’oil) dai Galliari. Per visitare questo piano era necessario fare un’altra fila, poiché era possibile accedere solo a gruppi di 30 persone; comunque si è trattato di un’attesa di una decina di minuti.

Come ci hanno spiegato le guide, era possibile al termine della visita lasciare un’offerta volontaria, destinata ai restauri e alla manutenzione della villa; infatti qualcuno del mio gruppo aveva chiesto loro come mai non fosse stato previsto un prezzo d’ingresso per il monumento. Questo dimostra che molte persone, nonostante i tentativi di pubblicizzare l’iniziativa, erano alquanto disinformate rispetto al tipo di visita che avrebbero effettuato.

La mia DAP per una visita come questa sarebbe intorno ai 7/8 euro, poiché l’ho ritenuta completa ed esauriente e non volta solo ad invogliare il visitatore a ritornare sul posto, come accaduto a Villa Litta,  anche perché la villa non è solitamente aperta al pubblico, mentre Villa Litta ha un programma completo di accoglienza del visitatore, che farebbe invidia ad un qualunque bene culturale fruibile dal pubblico. E’ interessante sottolineare che la villa si presta per ospitare il “Villa Arconati festival” che si tiene in estate, è organizzato dal polo culturale Insieme Groane ed ha un sito internet: www.festivalarconati.it.

L’iniziativa “Una settimana fra le Groane”, sebbene non aspirasse ad attrarre un pubblico vasto come quello della Settimana della Cultura e delle giornate del FAI, si è mostrata vincente dal punto di vista della qualità complessiva delle visite, dell’affluenza, della comunicazione dell’evento nel territorio locale e dei luoghi proposti. La mia opinione è complessivamente positiva: la villa splendida, la visita ben organizzata, una mostra d’arte organizzata nel cortile e un festival musicale estivo:  davvero non posso chiedere di più!

 

Michela De Riso

 

n° matr. 3500327

 

 

Statua di Diana                                            Fontana a Dragone

 

 

 

Villa Litta di Lainate

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Villa Litta di Lainate è conosciuta soprattutto per i suoi giochi d’acqua nello splendido ninfeo, situato in una parte del giardino. Generalmente questa è chiusa al pubblico da ottobre fino a maggio, quando può essere visitata solo a fronte del pagamento di un biglietto ( 7 € ). Il restante giardino, molto ampio, è invece accessibile a tutti e in tutti i periodi dell’anno e una parte della villa stessa ospita la biblioteca del paese.

La villa può essere divisa in due parti: una risale al ‘500 e l’altra al ‘700. La visita prevedeva l’ingresso soprattutto nella zona settecentesca e successivamente al ninfeo che, per ragioni legate alla temperatura, non era in funzione. Infatti, i giochi d’acqua vengono aperti dai primi giorni di maggio proprio perché sono completamente inaspettati e i visitatori certamente finiranno vittime di fontane e getti d’acqua improvvisi (ma assicurano che, al termine della visita, ci si ritrova completamente asciutti..!). Come l’interno della villa, anche il ninfeo è largamente affrescato e costellato di molte sculture che raffigurano temi che variano dalle stagioni e i quattro venti al ratto di Proserpina, e presenta ampie zone ricoperte di travertino, quarzo e calcare. 

Siamo 3 studentesse e abbiamo deciso di visitare Villa Litta soprattutto come occasione per ritrovarci anche al di fuori dell’ambito universitario. Si trova molto vicina a solo una di noi 3 che ha proposto la visita per passare un pomeriggio insieme e la bella giornata ha reso unico soprattutto lo splendido ninfeo. Alcuni abitanti di Lainate ci hanno detto che non vederlo in funzione è come andare in una piscina senza acqua ma, essendo rimaste ugualmente colpite dall’intera struttura, certamente torneremo in estate (dove organizzano anche visite a mezzanotte molto suggestive) per lasciarci stupire dai giochi. 

Per raggiungere Lainate 2 di noi hanno utilizzato la metro (senza costi aggiuntivi dato l’abbonamento mensile all’Atm) e il treno (costo del biglietto a/r 3.20 €) mentre per la terza il costo è stato quello della benzina. All’ingresso della villa ci hanno inoltre fatto compilare un modulo che ci ha fatto ottenere una carta, generalmente del costo di 5 € ma per quella giornata gratuita, che ci permette di avere degli sconti per la visita dei castelli e delle ville (in grande maggioranza lombardi), inclusa la stessa villa Litta (ingresso al ninfeo di 5 € invece di 7 €, riduzione di circa il 30%). Al termine della visita è possibile acquistare dei ricordi della villa dal costo sicuramente modesto (ad esempio, la cartina della struttura costa 50 cents.). 

L’esperienza è stata molto bella, sicuramente aiutata dalla giornata solare. L’ingresso alla villa era preceduto da una fila piuttosto lunga ma che è stata gestita in modo intelligente, era molto scorrevole nonostante la mole. Sicuramente l’evento ha attratto molte persone anche perché la villa in questo periodo non è mai aperta, se non alcune stanze per delle mostre. È molto bella e ci ha lasciato la curiosità di visitarla nella sua stagione migliore, quando è completamente in funzione. Inoltre, villa Litta insieme alle altre numerose ville dell’hinterland milanese che si snoda vicino al Parco delle Groane, ha aderito ad un’ulteriore iniziativa simile alla settimana della cultura, “Una settimana fra le groane” (dal 12 al 21 aprile 2008), per tutto il periodo saranno organizzati eventi nei luoghi coinvolti nell’iniziativa: spettacoli, teatro, convegni, incontri, mostre, laboratori didattici e per bambini. L’ingresso alle ville è gratuito, come la visita guidata affidata generalmente a giovani, studenti e non.

Per lo stato di conservazione della villa e del ninfeo, che di certo richiederà un grosso dispendio, pensiamo che il costo di 7 € sia più che commisurato ai servizi offerti. L’apertura straordinaria della villa in occasione della settimana della cultura è stata piuttosto sponsorizzata, come anche testimonia l’affluenza delle nostre compagne di corso J. Certamente torneremo e la consigliamo, il fascino di villa Litta dev’essere assolutamente provato!

Valentina Stefanoni

Valentina Morena

Roberta Bonagura